Fëdor Michailovič Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo (1864)


Ero talmente abituato a pensare e a immaginare tutto in modo libresco e a figurarmi tutto al mondo così come lo avevo creato io stesso prima nei miei sogni, che non capii neanche subito, allora, quella strana circostanza. Ed ecco cosa avvenne: Liza, offesa e sconvolta da me, aveva capito molto più di quello che mi immaginavo. Aveva capito, da tutto ciò, quello che una donna afferra sempre prima di tutto, se ama sinceramente, e cioè: che ero infelice.

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