'notte r.






4 commenti:

  1. "Sei quasi brutta, priva di lusinga
    nelle tue vesti quasi campagnole
    ma la tua faccia buona e casalinga,
    ma i bei capelli di color di sole,
    attorti in minutissime trecciuole,
    ti fanno un tipo di beltà fiamminga...
    E rivedo la tua bocca vermiglia
    così larga nel ridere e nel bere
    e il volto quadro, senza sopracciglia,
    tutto sparso d'efelidi leggiere
    e gli occhi fermi, l'iridi sincere
    azzurre d'un azzurro di stoviglia...
    Nei begli occhi fermi
    rideva una blandizie femminina.
    Tu civettavi con sottili schermi,
    tu volevi piacermi, Signorina:
    e più d'ogni conquista cittadina
    mi lusingò quel tuo voler piacermi!

    Talora - già la mensa era imbandita -
    mi trattenevi a cena. Era una cena
    d'altri tempi, col gatto e la falena
    e la stoviglia semplice e fiorita
    e il commento dei cibi e Maddalena
    decrepita, e la siesta e la partita...
    Per la partita, verso ventunore
    giungeva tutto l'inclito collegio
    politico locale: il molto Regio
    Notaio, il signor Sindaco, il Dottore;
    ma - poiché trasognato giocatore -
    quei signori m'avevano in dispregio...
    M'era più dolce starmene in cucina
    tra le stoviglie a vividi colori:
    tu tacevi, tacevo Signorina:
    godevo quel silenzio e quegli odori
    tanto tanto per me consolatori
    di basilico, d'aglio, di cedrina...
    Vedevo questa vita che m'avanza:
    chiudevo gli occhi nei presagi grevi;
    aprivo gli occhi: tu mi sorridevi;
    ed ecco, rifioriva la speranza!
    Giungevano le risa, i motti brevi
    dei giocatori dal quell'altra stanza.

    L'insalata, i legumi produttivi
    deridevano il busso delle aiole;
    volavano le pieridi nel sole
    e le cetonie e i bombi fuggitivi...
    Io ti parlavo, piano, e tu cucivi
    innebriata dalla mie parole.
    "Tutto mi spiace che piacque innanzi!
    Ah rimanere qui, sempre, al suo fianco,
    terminare la vita che m'avanzi
    tra questo verde e questo lino bianco!
    Se lei sapesse come sono stanco
    delle donne rifatte sui romanzi!
    Vennero donne con proteso il cuore:
    ognuna dileguò, senza vestigio

    mai non comparve sul mio cielo grigio
    quell'aurora che dicono: l'Amore..."
    Tu mi fissavi... Nei begli occhi fissi
    leggevo uno sgomento indefinito
    le mani di cercai, sopra il cucito,
    e te le strinsi lungamente, e dissi:
    "Mia cara signorina, se guarissi
    ancora mi vorrebbe per marito?"

    Tu ti piegasti sulla tua panchetta
    facendo al viso coppa con le mani,
    simulando singhiozzi acuti e strani
    per celia come fa una scolaretta.
    Ma nel chinarmi su di te, m'accorsi
    che sussultavi come chi singhiozza
    veramente, né sa più ricomporsi:

    "Piange?" E tentai di sollevarti il viso
    inutilmente. Poi colto un fuscello,
    ti vellicai l'orecchio, il collo snello...
    Già tutta luminosa nel sorriso
    ti sollevasti vinta d'improvviso,
    trillando un trillo gaio di fringuello.
    donna: mistero senza fine bello!

    Unire la mia sorte alla tua sorte
    per sempre, nella casa centenaria!
    Ah! Con te, forse, piccola consorte
    vivace, trasparente come l'aria,
    rinnegherei la fede letteraria
    che fa la vita simile alla morte...
    Oh! Questa vita sterile, di sogno!
    Meglio la vita ruvida concreta
    del buon mercante inteso alla moneta,
    meglio andare sferzati dal bisogno,
    ma vivere di vita! Io mi vergogno,
    sì, mi vergogno d'essere un poeta!
    Tu non fai versi. Tagli le camicie
    per tuo padre. Hai fatto la seconda
    classe, t'han detto che la terra è tonda,
    ma non ci credi... E non mediti Nietzsche...
    mi piaci. Mi faresti più felice
    d'un intellettuale gemebonda...
    Tu ignori questo male che s'apprende
    in noi. Tu vivi i tuoi giorni modesti,
    tutta beata nelle tue faccende.
    Mi piaci. Penso che leggendo questi
    miei versi tuoi, non mi comprenderesti,
    ed a me piace chi non mi comprende.
    Ed io non voglio più essere io!
    Non più l'esteta gelido, il sofista,
    ma vivere nel tuo borgo natio
    ma vivere alla piccola conquista
    mercanteggiando placido, in oblio
    come tuo padre, come il farmacista...
    Ed io non voglio più essere io!"

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    1. http://youtu.be/kAkQKN5ATIA

      I guess I know U..do I get it right?

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    2. You certainly do.

      Funny coincidence.. http://youtu.be/HiqFCdi3uFc (or did you do it on purpose? if that's so, you're very smart!)

      p.s. I love this bit here: http://youtu.be/jSIFuanBsRI

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    3. i'm soooo smart :) (and you can always count on net help ;) )

      'morning to you!
      kiss

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