Giace lassù la mia infanzia.
Lassù in quella collina
ch'io riveggio di notte,
passando in ferrovia,
segnata di vive luci.
Odore di stoppie bruciate
m'investe alla stazione.
Antico e sparso odore
simile a molte voci che mi chiamino.
Ma il treno fugge. Io non so dove.
M'è compagno un amico
che non mi desta neppure.
Nessuno pensa o imagina
che cosa sia per me
questa materna terra che sorvolo
come un ignoto, come un traditore.
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