anna maria carpi

Anton Corbijn - david bowie

Un’altra vita. Sì, esserci sempre.
Giacere in una stanza,
girata in là, al muro,
mentre gli amici, al tavolo,
parlano
delle cose più varie.

E andarsene così, in ascolto, in compagnia
e che loro girandosi
non trovino più il corpo: dov’è andato?
Ma quando mai io ero la mia carne?
Io rido
dalle Fiandre, dai boschi di Mont Noir,
dalle mura di un borgo nella neve,
da una spiaggia su un’isola in autunno,
l’acqua era gelida, ma io ho fatto il bagno
fra i detriti e gli uccelli,
e quando verrà inverno
per un po’ starò – negli alberi là fuori.
Nessuno dica su, ritorna indietro.



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